martedì 3 agosto 2010

METODOLOGIA E LETTURA DELL’OPERA D’ARTE

Corso di Lettura dell'opera d'arte per la visita guidata perAssociazioni Culturali e Università della Terza Età.
N.B. I Gruppi o le Associazioni che sono solo interssate ad un solo micro-modulo potranno richedere uno a scelta dei moduli tematici proposti.

Giovanni Paolo DE CERCHIO

(SSD L-ART/04 Museologia e critica artistica e del restauro)


L’Arte di leggere l’Arte. Partendo da quest’importante affermazione di Federico Zeri, si analizzeranno alcuni casi esemplificativi.
Gli incontri, così impostati, saranno rivolti precipuamente ad individuare casi specifici che riguardano la produzione pittorica locale, nazionale ed europea, al fine di delineare, nelle varie fattispecie, gli strumenti e le metodologie d’indagine storico- artistica più efficaci nell’affrontare una corretta “lettura dell’opera d’arte”.
Saranno avvicinati, così, gli studenti, in una prima fase di lavoro, alle principali teorie d’indagine storico-artistica e alla temperie culturale della critica d’arte della prima metà del Novecento (la filologia dell’arte, i conoscitori, il metoto iconologico; i loro principali sostenitori: Toesca, Wittkover, Longhi, Previtali, Zeri).


PROGRAMMA COMPLETO.

Per la CRITICA D’ARTE DEL NOVECENTO:
Programma


• Giovanni Paolo De Cerchio, La lettura dell’opera d’arte, in corso di pubblicazione.
• Roberto Longhi, Proposte per una critica d’arte, 1950, in Opere Complete, XIII, pp. 9-20.
• Ferdinando Bologna, Dalle arti minori all’industrial design. Storia di un’ideologia, Bari, 1972. (parti scelte)
• Ferdinando Bologna, I metodi di studio della storia dell’arte e il problema metodologico, in Storia dell’arte italiana, Einaudi Torino, 1979, pp. 165-283.
• Giorgio Patrizi, La “lettura” e l’ “interpretazione” dell’arte, in Storia dell’arte, X. Conservazione, Falso e Restauro, a cura di Giovanni Previtali e Federico Zeri, Torino 1981, pp. 199-276.
• Ferdinando Bologna, La coscienza storica dell’arte d’Italia, Torino, U.T.E.T, 1982. (parti scelte)
• Corrado Bologna, Officina Ferrarese di Roberto Longhi, in Letteratura italiana. Le Opere, Vol. IV, Il Novecento, II, La ricerca letteraria, Giulio Einaudi Editore, pp. 3-58.
• Andrea Emiliani, Mezzo secolo di mostre, in Annibale Carracci, catalogo della mostra di Bologna Museo Archeologico Nazionale, Roma Chiostro del Bramante, Milano Electa, 2006, pp. 59-69.


Per la STORIA DELL’ARTE MEDIEVALE:
Programma
La pittura del Trecento in Lombardia
La pittura trecentesca in Lombardia nei suoi rapporti col mondo gotico d'oltralpe e con la Toscana. I protagonisti della scena artistica fiorentina e dell’Italia settentrionale; l’attività di Taddeo Gaddi (ricordato dalle fonti come personalità a lungo attiva nella bottega di Giotto), Bernardo Daddi e Maso di Banco; da Puccio Capanna e Stefano fiorentino tra Pisa e la Lombardia a Giottino (il naturalismo nella resa delle superfici e delle espressioni dei personaggi) agli esordi di Giovanni da Milano in Toscana. Gli oratori lombardi (Mocchirolo, Lentate). Giovannino de' Grassi e gli avvii del gotico internazionale.
Testi di riferimento:
• Pietro Toesca, La pittura e la miniatura nella Lombardia, 1912, ed. a cura di E. Castelnuovo, Einaudi, Torino, 1966 (e successive edizioni), pp. 72-215
• Luciano Bellosi, La pecora di Giotto, Einaudi Torino, 1985.
• Carlo Volpe, La formazione di Giotto nella cultura di Assisi, in Giotto e i grotteschi in Assisi, D.A.C.A., Assisi, 1969 1979, pp. 15-59
• Idem, Il lungo percorso del “dipingere dolcissimo e tanto unito”, in Storia dell'arte italiana, V, Einaudi, Torino, 1983, pp. 229-304;
• Corrado Bologna, La letteratura dell’Italia Settentrionale nel Trecento, in Letteratura italiana, L’Età Medievale, diretta da A. Asor Rosa, Storia e geografia, I, Torino, 1977, pp. 511-600. (specie la sez. 2, L’Ouvrage de Lombardie)
• Giovanni da Milano. Capolavori del gotico fra lombardia e Toscana, a cura di D. Parenti, catalogo della mostra (Firenze, Galleria dell'Accademia, fino al 2 novembre 2008), Giunti, Firenze, 2008.

SEZIONE
La pittura del Trecento in Abruzzo

• Enrico Castelnuovo, Carlo Ginzburg, Centi e Periferie, in Storia dell’arte italiana, Einaudi Torino, 1979.
• Jole Carrettini, Le storie di San Ludovico da Tolosa nella chiesa di San Francesco a Sulmona, in L’Abruzzo in età angioina. Arte di frontiera tra Medioevo e Rinascimento, atti del convegno Chieti, 2-4 aprile 2004, Silvana ed., Milano 2005, pp. 107-123;
• Maria Andaloro, Storia dell’arte medievale, dispense dei corsi a cura di Jole Carlettini, Chieti 1991.
• Jole Carlettini, La pittura in Abruzzzo tra Due e Trecento, in Abruzzo nel Medioevo, a cura di Umberto Russo ed Edoardo Tiboni, 200_, pp. __-__.
• Passi relativi all’Abruzzo nei volumi dell’Electa dal tardo-antico al Gotico Internazionale

Per la STORIA DELLA PITTURA FIAMMINGA
PROGRAMMA:
La produzione pittorica nei Paesi Bassi dal Cinquecento al principio del Settecento. Il ritratto come genere pittorico in Italia e in Europa. La sua canonizzazione, la gloria, la funzione e la critica; relazioni tra i paesi europei.
TESTI DI RIFERIMENTO:
• Silvia Danesi Squarzina, L’Asino iconoclasta, dispense del corso di storia dell’arte fiamminga e nederlandese dell’Università di Roma “La Sapienza”, a cura di Maria Giulia Aurigemma e Giovanna Capitelli
• Marco Collareta, L’Arte in Europa. 1500-1570. U.T.E.T., Torino, 1996 (arte tedesca).
• E. Pommier, Il ritratto. Storia e teorie dal Rinascimento all’età dei Lumi, Einaudi, 2003. (prima parte)
• Giovanna Perini, Arte in Europa, 1550-1650. L’Età dei conflitti religiosi.U.T.E.T., Torino, 2007 (parte terza, Arte civile, arte di corte: questioni di stile)



Per la STORIA DELLA PITTURA DEL SETTECENTO
PROGRAMMA:
La pittura dei Tenebrosi tra Venezia e L’Aquila.
TESTI DI RIFERIMENTO:

• Rodolfo Pallucchini, La pittura nel Veneto. Il Settecento. Electa, 1982.
• Adriano Mariuz, Giovan Battista Piazzetta, Classici dell’arte Rizzoli, 1983.
• Giovanni Paolo De Cerchio, Nuove proposte per lo studio di Vincenzo Damini, in corso di pubblicazione.

Altre letture, in relazione agli interessi particolari degli studenti, potranno esser segnalate e/o concordate nel corso degli incontri.
Nell’impossibilità di coprire l’intero arco cronologico preso in esame, saranno scelti e commentati in aula solo alcuni dei micro-moduli sopra presentati; alcuni di questi potranno essere oggetto di relazione da parte di volontari in aula o durante le uscite fuori sede.
A tale scopo saranno organizzati sopralluoghi da considerare come parte integrate del corso.
N.B. I Gruppi o le Associazioni che sono solo interssate ad un solo micro-modulo potranno richedere uno a scelta tra i moduli tematici proposti.

Organizzazione della didattica:
20 ore di lezione frontale;
10 ore di sopralluoghi nei complessi monumentali e strutture museali;
6 ore di studio assistito.

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